Marsiglia: sciopero a oltranza del trasporto pubblico urbano!

[Lunedì 2 Dicembre la RTM, azienda di trasporti di Marsiglia, aveva annunciato disservizi a causa dello sciopero indetto dalla CGT. Imprevedibilmente, lo sciopero si è prolungato fino a venerdì. Stamattina, 9 Dicembre, dopo la pausa del fine settimana, l’assemblea dei lavoratori ha votato per la prosecuzione. Per capire quali sono le rivendicazioni, traduciamo un articolo tratto da Marsactu.fr]

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Blockupy “Mobilitazione per il giorno x”

Di seguito riportiamo la traduzione della mobilitazione del controvertice di Blockupy previsto per il prossimo 26. gennaio a Frankfurt, in inglese qui https://blockupy-frankfurt.org/en/2798/pr-mobilization-to-day-x/#more-279 e il comunicato stampa del post-manifestazione del 22.-24- novembre.

Cari attivisti e a tutti coloro che vogliono diventarlo!

Dopo un proficuo controvertice del 22.-24- novembre, che ha visto la partecipazione di 450 attivisti provenienti da 15 paesi d´europa una cosa é chiara: ci sará uuna mobilitazione a maggio e siamo uniti in questo: contrasteremo in ogni modo l´apertura della nuova sede della BCE. Possiamo farcela, ma solo se siamo UNITI! Per questo chiediamo a tutti di venire il 26. gennaio a Frankfurt! Venite tutti, compagni e compagne, amici e conoscenti e vicini.

Giornata di mobilitazione di Blockupy Domenica, 26. gennaio 2014

– 10:30 – 11.30 Assemblea generale delle attiviste

– 11.30 – 17.00 Programma comune

Gewerkschaftshaus Frankfurt, Wilhelm-Leuschner-Straße 69, 60329 Frankfurt am Main

 

Mobilitazione per il giorno X: Blockupy vuole disturbare l´apertura della BCE Comunicato stampa Gruppo Blockupy Internazionale 24. Novembre 2013

+++ 450 partecipanti del controvertice internazionale Blockupy a Frankfurt +++ Giornate di azione a maggio 2014 +++ Internazionalizzazione dei movimenti

Al centro della protesta di Blockupy del 2014 c´é l´apertura della nuova sede della BCE a Frankfurt am Main. Lo hanno deciso i 450 partecipanti del controvertice di Blockupy a Frankfurt lo scorso fine settimana (30.11.-02.12.2013 ndt.). “LA BCE ha programmato di ottenere un ‘grande risultato’ entro l´autunno 2014, ma questo risultato siamo noi. Invitiamo tutti coloro che vogliono opporsi alle politiche di austeritá in Europa a venire a Frankfurt nell´autunno del prossimo anno. Non guarderemo in silenzio la festa d´apertura della Banca Centrale Europea”, ha dichiarato il portavoce di Blockupy Christian Linden. Poiché non conosciamo la data precisa dell´inaugurazione, parliamo di una mobilitazione per il giorno X.

Oltre alla protesta per l´inaugurazione del nuovo palazzo della BCE ci saranno giornate di mobilitazione a maggio dell´anno prossimo, a cui si uniranno le lotte locali contro le politiche di austerity. “Creiamo una struttura coordinata per connettere azioni comuni e delocalizzate. Affinché Blockupy si ponga realmente come movimento transnazionale ed acquisisca una nuova qualitá nella lotta,“ ha detto Neva Cocchi di meltingpot.org dopo la conferenza. Il blocco internazionale di Blockupy sará supportato da molti gruppi, persone e organizzazioni provenienti da tutta europa. Neva Cocchi e altri attivisti hanno infatti parlato di una chiara transnazionalizzazione del processo-blockupy.

Il controvertice di due giorni di Blockupy a Frankfurt si inserisce in una serie di incontri di movimenti, di collettivi e organizzazioni che opereranno il prossimo autunno a Barcellona, Amsterdam, Brussel e Roma. Insieme ad un´intesa concreta per Blockupy 2014 i partecipanti provenienti da diversi paesi europei rivendicano la possibilitá di convergere le proprie esperienze di lotta contro le politiche della Troika a livello internazionale.

(Alla manifestazione del 22.-24.11. a Frankfurt, ndt.) c´erano attivisti e persone da 15 paesi, movimenti provenienti dall´Italia, dalla Grecia, dalla Spagna, dalla Bulgaria, dai Paesi Bassi, e dalla piazza di Taksim. Con un blocco della BCE e attraverso manifestazioni di protesta in tutta la cittá gli attivisti di Blockupy hanno dato un segnale concreto contro le politiche della Troika che stanno impoverendo tutta l´europa e lo hanno fatto nonostante i tentativi, da parte della polizia, di bloccare (nel testo: Untergrabung, dal verbo untergraben: sotterrare) la libertá di manifestare.

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RWE (settore energia) licenzia 6.700 operai entro il 2016

RWE

http://www.rwe.com/web/cms/en/8/rwe/

Il sito nella versione tedesca riporta la frase “vorweg gehen“, che vuol dire precorrere delle strade, sfruttando l´abbreviazione rwe (Rheinisch-Westfälisches Elektrizitätswerk AG) dell´azienda contenuta nella parola vorweg.

Per 6.700 operai dalla RWE la strada da pre- e percorrere non é né spianata né allettante, visto che si tratta della strada del licenziamento. 6700 operai (il Sueddeutsche Zietung ne riporta 7mila), di cui 4700 in Germania, perderanno il loro lavoro entro il 2016: lo ha annunciato un portavoce della dirigenza dell´azienda del settore energetico giovedí scorso.

Questa stessa dirigenza dichiara, come se ce ne fosse bisogno, che la situazione é seria, che l´azienda necessita di aiuti economici (da parte dello Stato ndt.) e che bisogna risparmiare per rimettere a posto i bilanci. La RWE ha fatto per anni scelte sbagliate, investendo nella direzione opposta a quella del rinnovabile, si é coperta di debiti, ha lamentato una crisi del settore attribuendole la causa del suo stesso declino e dichiarando infine che l´unica soluzione al problema é il risparmio.

Tagliare il personale, detto a chiare lettere.

La notizia dei licenziamenti non é peró nuova, visto che nel 2011 la RWE ne aveva parlato giá due anni fa. Allora l´azienda contava circa 73.600 tra operai e impiegati, fino ad oggi sono stati licenziati 6.200 persone ed ora sono previsti ulteriori tagli del personale entro il 2016. Colpa della crisi nella produzione di energia appunto, si giustifica il capo del personale Uwe Tigges, o ancora piú precisamente colpa della transizione energetica (vedi Nota: Energiewende / Transizione energetica) nell´attuale sistema di produzione di energia.

Nel 2012 il 45% dell´energia prodotta dalla RWE proviene dal carbone, 30% dal gas, 8% dall´atomica e rinnovabili. La crescita della produzioni di enenrgie rinnovabili ha fatto aumentare sensibilmente l´offerta di energia sul mercato negli ultimi anni, con la conseguente impennata dei prezzi nelle borse internazionali. I costi per l´energia sono aumentati e aumentano gradualmente per i consumatori e le aziende fanno ricadere sulle loro spalle anche i costi dell´energia rinnovabile (per apparecchiature ad es.), che spetterebbero allo Stato.

Il profitto della RWE all´inzio dell´anno si aggirava intorno ai 609 milioni di euro, contro l´1,8 miliardi di euro del primo trimestre del 2012. A pagarne le conseguenze sono come sempre i lavoratori, che da questi calcoli e ragionamenti sul rinnovabile ne ricavano soltanto una lettera di licenziamento.

Inoltre il sindacato IG BCE (Industriegewerkschaft Bergbau, Chemie, Energie – Sindacato dell´industria, delle aziende minerarie, della chimica e del settore energetico) si é limitato a lamentare una mancanza di “sensibilitá” da parte della RWE relativamente ai tagli del personale e non ha adottato nessuna misura concreta per lottare a favore dei 6.700 operai e impiegati.

Ancora una volta la lotta deve partire dal basso, dagli operai.. ed é al loro fianco che bisogna restare!!

Energiewende / Transizione energetica

Per Transizione Energetica si intende la realizzazione di un sistema di approvigionamento di energia duraturo nei settori dell´elettricitá, calore, energie rinnovabili (energia eolica, solare, fotovoltaica, bioenergia, ecc). Le fonti di energie rinnovabili dovrebbero soppiantare quelle tradizionali provenienti da materie prime.

http://www.corriere.it/esteri/11_maggio_30/germania-energia-nucleare_cd5b0910-8a7e-11e0-93d0-5db6d859c804.shtml

Nel 2011 la Merkel dichiara di voler chiudere tutti i reattori atomici entro il 2022. «Vogliamo che l’elettricità del futuro sia sicura, affidabile ed economicamente sostenibile. Le forniture energetiche in Germania hanno bisogno di una nuova architettura». L´esecutivo tedesco ha stabilito nello stesso anno di uscire dal nucleare e vengono fermati 8 reattori piú vecchi. Si decide di chiuderne altri sei entro la fine del 2011, ma la cosa non avviene. Il resto dei reattori deve chiudere entro il 2022. La produzione dei rinnovabili deve aumentare, questo nelle intenzioni del governo Merkel, poi peró la Merkel dichiara che per garantire la sicurezza energetica del Paese bisogna passare da 10 GW (Gigawatt) a 20 GW. 

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La riforma dell’ispezione del lavoro in Francia, parola d’ordine: non disturbare i padroni!

Sono spesso l’ultima risorsa contro le violazioni del diritto del lavoro o i rischi connessi alla salute e alla sicurezza dei lavoratori. 2256 ispettori e controllori del lavoro hanno l’incarico di sorvegliare ciò che succede nei due milioni di imprese dell’Esagono. Oggi protestano contro una riforma che, secondo loro, minaccia il loro lavoro. Riduzione di effettivi, politica di tagli, perdita d’indipendenza, rischio di collusione con gli imprenditori…Questi sono i loro timori rispetto al progetto di legge promosso dal ministro [socialista, n.d.T.] Michel Sapin. [traduzione sintetizzata dell’originale pubblicato qui]

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ERT – La lotta non é finita!

È di giugno la notizia della chiusura, ad opera del Governo di Samaras, della TV di Stato ERT e del licenziamento di 2800 dipendenti. Una chiusura inaccettabile, che provoca la risposta immediata degli addetti dei settori pubblici e dei settori privati: lo sciopero. Continua a leggere

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Sciopero generale della Funzione Pubblica in Portogallo: un successo straordinario!

I lavoratori della funzione pubblica in Portogallo sono oggi in sciopero contro i tagli ai salari, contro i licenziamenti che il Governo vuole realizzare, contro l’aumento dell’orario di lavoro fino ai livelli del settore privato e contro i tagli al Welfare che andranno a mettere a rischio il funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale e della Scuola Pubblica.

CGTP e UGT, le due centrali sindacali, si sono unite in questo sciopero che sta avendo una grande adesione. Ana Avoila (coordinatrice del Frente Comum della Funzione Pubblica e membro della Direzione Politica del PCP) parla di una adesione del 100% nella raccolta dei rifiuti a Lisbona e tra il 70% e il 100% negli ospedali. “A livello nazionale, l’adesione è stata del 72,6%” ha detto Guadalupe Simoes del Sindacato degli Infermieri Portoghesi. Ci sono anche indicazioni di varie scuole primarie e secondarie che oggi non hanno aperto, mentre all’estero 11 consolati e 3 ambasciate, oltre alla delegazione portoghese alla NATO, sono rimaste chiuse.

[Di seguito traduciamo un intervento di Joana Lamas, redattrice di Rubra, sul valore e l’importanza dello sciopero come strumento della lotta di classe] Continua a leggere

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L’autunno è caldo anche in Francia! Un piccolo report delle lotte in corso

Non si può dire che il 96esimo compleanno della Rivoluzione d’Ottobre i lavoratori francesi l’abbiano trascorso testa china e mani in mano. Scioperi e manifestazioni attraversano il paese, a dimostrazione che a pagare la crisi in Europa non sono soltanto i lavoratori dei paesi cosiddetti PIIGS. Continua a leggere

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Sciopero a oltranza dei netturbini di Madrid: 24 ore senza lavoro e la capitale dello stato spagnolo è sommersa dai rifiuti!

Si profila senza dubbio come un successo lo sciopero a oltranza dei lavoratori delle società appaltatrici del servizio di pulizia delle strade della città di Madrid. Indetto dai sindacati statali – CCOO, UGT e CGT – e cominciato ieri, lo sciopero riguarda circa 6000 lavoratori, ed è contro gli annunciati licenziamenti di oltre 1100 persone – più di un sesto del personale! – e il taglio annunciato degli stipendi di ben il 43%. Le società appaltatrici del servizio hanno visto i fondi del Comune di Madrid ridursi, e hanno ben pensato che a farne le spese dovessero essere i lavoratori: è per questo motivo che ieri, in concomitanza con l’inizio dello sciopero, c’è stato un presidio sotto la sede del Municipio. Di seguito traduciamo il volantino di chiamata dello sciopero. Continua a leggere

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Lavorare meno, lavorare tutti! Giornata di lotta il 5 Novembre.

Traduciamo un articolo di Robert Pelletier pubblicato il 31 Ottobre ne L’Anticapitaliste. Il 5 Novembre è prevista una giornata di lotta contro l’austerity e i licenziamenti. In Francia e in Inghilterra – quest’ultima ufficialmente fuori dalle politiche europee – si configurano i movimenti di resistenza all’Europa dell precarietà. L’articolo originale è disponibile qui.

Vietare i licenziamenti!

31 octobre 2013

Michel Sapin, ministro del lavoro, è contento: in Settembre c’erano solo 5000 nuove domande di impiego. Il che significa, però, un aumento annuale dell’8%.Inoltre, in totale, più di 5 millioni di persone sono ad oggi senza lavoro. Continua a leggere

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La povertà necessaria: sciopero dei dipendenti dei supermercati Karstadt

Mentre su Il Sole 24 ore si grida alla vittoria italiana della “guerra dei supermercati”, in Germania la guerra viene combattuta con licenziamenti, contratti a chiamata e condizioni disciplinari da incubo. I dipendenti della Karstadt sono in agitazione, e Venerdì e Sabato scorso in molte città i supermercati della nota catena tedesca hanno ridotto il servizio oppure abbassato le saracinesche, mentre la Merkel parla di deregolamentazione del lavoro e controllo sociale, stabilendo una connessione inquietante…

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