Lavorare meno, lavorare tutti! Giornata di lotta il 5 Novembre.

Traduciamo un articolo di Robert Pelletier pubblicato il 31 Ottobre ne L’Anticapitaliste. Il 5 Novembre è prevista una giornata di lotta contro l’austerity e i licenziamenti. In Francia e in Inghilterra – quest’ultima ufficialmente fuori dalle politiche europee – si configurano i movimenti di resistenza all’Europa dell precarietà. L’articolo originale è disponibile qui.

Vietare i licenziamenti!

31 octobre 2013

Michel Sapin, ministro del lavoro, è contento: in Settembre c’erano solo 5000 nuove domande di impiego. Il che significa, però, un aumento annuale dell’8%.Inoltre, in totale, più di 5 millioni di persone sono ad oggi senza lavoro.

Le promesse di Hollande per invertire la curva della disoccupazione si sono rivelate parole vuote.

Aiuti ai padroni

Comunque non si può rimproverare al governo di non essersi agitato. Certo, ma dal lato dei padroni… le sovvenzioni alle imprese per un anno ammontano a più di 200 miliardi, i loro sgravi fiscali a 60 miliardi. I crediti d’imposta per “competitività e impiego” frutterà ai padroni 10 miliardi solo nel 2014. E, per non farsi mancare nulla, la BCE prepara un nuovo prestito alle banche a un tasso ridicolmente basso, che si aggiunge ai 1000 miliardi già prestati. In più, l’evasione fiscale delle imprese è stimata tra i 60 e gli 80 miliardi.

La celebre massima “i profitti di oggi faranno gli investimenti di domani e gli impieghi di dopodomani” (dottrina degli anni ottanta del social-democratico tedesco Schmidt), diventa “gli aiuti di oggi fanno i profitti di oggi…e i disoccupati di adesso”.

Il governo meno attivo contro i licenziamenti

Dal loro arrivo al governo, Montebourg (ministro dell’industria) e i suoi accoliti si sono già piegati alle esigenze dei padroni. I salariati e i sindacalisti della Continental, Sodimédical o Fralib, i cui padroni sono stati condannati, attendono ancora che il governo faccia applicare le decisioni del tribunale contro questi delinquenti.

Oggi Montebourg osa difendere il progetto di Taylor, patron di Titan, di licenziare “solo” 900 lavoratori della Goodyear. Da qualche mese, questo personaggio trattava gli stessi salariati come nullafacenti che lavoravano tre ore al giorno. Oggi, dichiara che “il problema sono questi dirigenti della CGT (confederazione generale del lavoro)”, consigliando al ministro di “inviarli alla legione straniera”. È questa quella che Moscovici, ministro dell’Economia e finanze, chiama “la mano tesa… che bisogna accettare”.

La politica è la stessa nel settore pubblico, con i migliaia di posti soppressi nella sanità, nell’educazione, etc.

costruire le resistenze

Scontri tra lavoratori, suicidi, scioperi della fame, sono i segni visibili della sofferenza e dell’angoscia di milioni di salariati, disoccupati, giovani. L’astensione elettorale, il voto al Fronte Nazionale ne sono una espressione ulteriore, il tutto a fondare la strumentalizzazione di questi disagi, da parte di un governo repressivo, che espelle gli immigrati e i Rom.

In questa situazione non sono i dibattiti, gli emendamenti al Parlamento, il dialogo sociale, che permetteranno di trasformare la rassegnazione in collera, la collera in mobilitazione. Quello che è all’ordine del giorno è il divieto di tutti i licenziamenti, la soppressione e il rimborso di tutti gli aiuti, gli sgravi fiscali accordati ai padroni, la riduzione massiccia dell’orario di lavoro senza diminuzione di salario, l’abolizione del lavoro notturno e degli straordinari del fine settimana…

Tutti quelli e quelle che combattono i padroni e la politica del governo devono ritrovarsi negli scioperi, nelle lotte, nelle strade, per imporre misure radicali. È questa la via che hanno aperto i giovani mobilizzatisi contro i licenziamenti dei loro compagni. Allora, il 5 Novembre, nuova giornata di mobilitazione, mettiamo le nostre resistenze in comune!

Robert Pelletier


* Publié dans : Hebdo L’Anticapitaliste – 215 (31/10/2013). http://www.npa2009.org/

Questa voce è stata pubblicata in General. Contrassegna il permalink.