Proteste ad Amburgo…giú le mani dal Rote Flora

Traduciamo e riportiamo alcuni passaggi degli articoli relativi agli scontri ad Amburgo che si protraggono da Dicembre, allo spazio autonomo e occupato Rote Flora che é a rischio vendita e piú in generale alle lotte, sempre piú represse attaverso la violenza, di chi vuole opporsi agli effetti della ‚gentrification‘. In particolare riportiamo quanto sta accadendo nella cosiddetta zona rossa di Amburgo, voluta dal sindaco Olaf Scholz per “limitare gli atti di violenza contro le forze di polizia”. Nella zona rossa o ‘Gefahrengebiet’ tutti possono essere arbitrariamente perquisiti. Lo scopo della Gefahrengebiet é, secondo le forze di polizia e le istituzioni, un mezzo per limitare atti di violenza e prevenirli, oltre che un mezzo per assicurare la sicurezza del territorio. Gli scontri sopra citati hanno avuto inizio il 21. dicembre, quando i reparti mobili hanno caricato le prime file del corteo – autorizzato – davanti il centro autogestito Rote Flora. Successivamente la polizia ha dichiarato che il proprio atteggiamento é stato una risposta agli attacchi avvenuti dopo una partita in casa del St. Pauli, durante i quali sono state distrutte alcune auto della polizia. Il primo articolo, pubblicato sul quotidiano Taz (in originale qui) si riferisce alle dichiarazioni ritrattate dalla Polizia circa il ferimento di un poliziotto durante gli scontri accanto al presidio Davidwache, nel quartiere St. Pauli presso la Reeperbahn. Gli scontri si sono concentrati presso la Rote Flora, il centro autonomo che ha sede nell´antico Teatro Flora occupato dal 1989. Nel 2011 la cittá di Amburgo ha deciso di vendere l´immobile ad un privato, ma il centro resta il simbolo di molte lotte politico-sociali, è autonomo, vitale ed è il fulcro di numerose azioni dei movimenti autonomi. Gli spazzoloni del water sono diventati simbolo della protesta e sono apparsi per la prima volta domenica ad una manifestazione contro la zona rossa del quartiere Schanze.

http://www.ndr.de/regional/hamburg/gefahrengebiet179.html

La repressione e lo stato di polizia aumentano, le zone rosse vengono ampliate e le notizie su falsi attacchi da parte di estremisti contro le stazioni di polizia si moltiplicano. Tutto questo accade perché la partecipazione dal basso alle lotte, la condivisione oltre i confini della cittá di questo NO alla zona rossa e la resistenza, anche attraverso azioni piú leggere come quella della protesta degli spazzoloni da wc, tutto questo non é altro che la prova che siamo dalla parte giusta. Il proprietario dell´immobile del Rote Flora Klausmartin Kretschmer vuole rifiutare l´offerta del Senato di Amburgo pari a 1, 1 milioni di euro: la sua intenzione é infatti quella di trasformare il centro autogestito in un centro commerciale, ma la protesta per evitarlo continua!

Dubbi sull´attacco al presidio di polizia Davidwache

Secondo quanto riporta la polizia il poliziotto sarebbe stato ferito 200 metri oltre il presidio di polizia e non durante gli attacchi al presidio Davidwache. Non sarebbe avvenuto, come é stato inizialmente dichiarato, il violento attacco ad opera di 30-40 uomini a volto coperto presso il presidio di polizia Davidwache di St. Pauli. Lo ha ammesso lunedí scorso il portavoce della polizia Mirko Streiber. Il portavoce ha dichiarato che ci sono stati sí dei lanci di pietre, ma che nessuno ne é stato ferito, lo provano i video delle telecamere poste accanto al presidio. Inizialmente era stato detto che il 23 dicembre dopo le 23:00 alcuni tifosi del St. Pauli avrebbero attaccato il presidio a volto coperto urlando „merde, non ne avete avuto ancora abbastanza“. Il Presidente della polizia Wolfgang Kopitzsch (SPD) ha anche dichiarato che „simili attacchi mirati e violenti contro le forze di polizia non sono ammissibili“. Tutto questo rientrerebbe nell´ambito di una campagna mediatica contro la polizia relativamente al tema della violenza, poiché il sindacato delle forze di polizia ha voluto legittimare l’uso delle armi da fuoco e l’introduzione di pistole stordenti. Non ci sarebbe stato quindi nessuno di fronte la Davidwache, né alcun piano di attaccare la polizia con pietre e bottiglie. „Dietro queste false notizie“ si celano, afferma il magistrato Beuthel, „interessi politici della dirigenza della polizia di stato e del sindacato delle forze di polizia“, cosí come la richiesta da parte di questi ultimi, di nuovi posti di lavoro nel settore e aumenti salariali. Si vuole l´allestimento a tempo indeterminato della cosiddetta „zona rossa“ o „zona di pericolo“ (Gefahrengebiet) e fin d´ora un piano di ampliamento della stessa. L´ufficio del Pubblico Ministero ha avviato un´indagine contro ignoti per tentato omicidio e aggressione aggravata.

Proteste ad Amburgo – passeggiare nella zona rossa

http://www.taz.de/Protest-in-Hamburg/!130516/

Circa 500 hanno protestato pacificamente nel quartiere Schanze e 44 sono state fermate. È il bollettino della zona rossa (della scorsa settimana, ndt.). 414 controlli, 83 negazioni del permesso di soggiorno e 9 rimpatri, é ció che riporta la polizia di Amburgo dopo il primo fine settimana dall´introduzione della zona rossa. Le cosiddette misure di sicurezza che consentono i controlli di persone insospettabili, sono oggetto di numerose critiche. Domenica scorsa si sono incontrate spontaneamente circa 60 persone al Neuer Pferdemarkt, (una strada del quartiere St. Pauli). Il gruppo ha iniziato una dimostrazione pacifica, marciando, osservato dalla polizia, verso la Lerchenstraße. Alcuni minuti piú tardi queste persone sono state bloccate e arrestate. Poco prima erano stati accesi petardi e fuochi d´artificio. Le 44 persone fermate sono state trasportate con un bus speciale e sono state trattenute fino al lunedí. Dopo la rapida conclusione della prima manifestazione pacifica al quartiere Schanze altre 500 persone hanno deciso di organizzare una manifestazione contro i controlli della polizia ed a sostegno dei rifugiati di Lampedusa. Lungo il percorso, che si é costruito spontaneamente, le forze di polizia non sono intervenute, ma all´incrocio della Simon-Utrecht-Straße con la Talstraße il corteo é stato bloccato e il tutto si é concluso alle 21.

Chiunque, senza alcuna distinzione, puó essere perquisito

http://www.taz.de/Polizeirecht-und-Gefahrengebiete/!130433/

L´identificazione nelle aree a rischio é diventata una specialitá di Amburgo. C´é disaccordo sulla legittimitá di questa cosa. L´allestimento delle aree a rischio per cui un cittadino qualsiasi potrebbe essere perquisito e controllato é regolato dal 2005 ad Amburgo attraverso la „Legge sull´elaborazione dei dati da parte della polizia“. Negli altri Länder tedeschi simili controlli a tappeto vengono fatti solo in „luoghi a rischio“, nei posti di controllo o di frontiera.

In particolare, si afferma nella legge § 4 comma 2 di Amburgo che “La polizia puó fermare chiunque, interrogare persone, verificare la loro identitá e controllare gli effetti personali, per quanto si può ipotizzare sulla base di concreti risultati relativi a situazioni particolari nella zona in questione e allo scopo della prevenzione dei reati “. Non é necessario un ordine del tribunale per l’espulsione da una zona di pericolo ed il provvedimento, inoltre, non deve essere obbligatoriamente reso pubblico (esteso, ndt.). I soggetti interessati possono presentare ricorso alla Tribunale di Amburgo, se pensano che una determinata zona rossa sia stata istutuita a torto o inutilmente. Fin dall’inizio è stato sottolineato il fatto che questa legge sia anticostituzionale. Nel mese di ottobre del 2012 il Tribunale di Amburgo ha stabilito che i controlli arbitrari nelle zone rosse sono incostituzionali. Ne sono state un esempio le espulsioni dal quartiere Schanze alla vigilia del 1. Maggio 2011, poiché il quatiere fu ritenuto a rischio.

Le borse non sono piú un tabú

Durante i controlli chiunque potrebbe essere perquisito, se la polizia ritiene la persona in questione un soggetto pericoloso. Non sono solo le persone ad essere controllate, ma anche gli oggetti personali, come ad esempio le borse. Secondo la legge non possono essere utilizzati metaldetector o cani per le perquisizioni. (…) L´accesso agli appartamenti (dopo le perquisizioni, ndt.) deve essere sempre possibile. L´applicazione di questa legge, pensata per la pubblica sicurezza e l´ordine pubblico (!!! ndt.) non fa altro che seguire una pratica giá comune della polizia.

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