Olanda: sei un sindacalista? Rischi l’arresto!

Il 22 novembre 2012, i rappresentanti sindacali dell’Abvakabo FNV, il più importante sindacato del pubblico impiego in Olanda, hanno provato ad accedere in un’azienda di Arnhem, la Pleyade, che si occupa di assistenza alla persona. Il sindacato (che è anche federato alla Confederazione Europea dei Sindacati, insieme a CGIL, CISL e UIL, quindi sarà anche piuttosto moderato) sta cercando di organizzare sempre più lavoratori del pubblico impiego, e in particolare quelli che lavorano nei cosiddetti “settori di cura”, per provare a resistere ai tentativi di smantellamento e privatizzazione del settore che vengono portati avanti con sempre più arroganza in Olanda come nel resto d’Europa.

Evidentemente, però, per i padroni i diritti sindacali, individuali e collettivi, sono un brutto ricordo del passato, da cancellare.

Quella mattina i rappresentanti sindacali erano accompagnati anche da un membro del Parlamento olandese: nonostante ciò il capo della Pleyade non ha esitato a negare loro l’accesso alla sede dell’azienda, ostacolandoli nell’esercizio del loro diritto di parlare con i lavoratori e infine denunciandoli per violazione della proprietà privata e facendoli arrestare.

La possibilità di interloquire coi lavoratori è un diritto sindacale fondamentale, sancito dalle convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro che sono ratificate dai Paesi Bassi.

Evidentemente, nonostante i sistemi politici europei vengano spacciati per “democrazie” (e in nome della nostra “democrazia” andiamo a dare lezioni armate in tutto il mondo), i datori di lavoro, peraltro in questo caso finanziati con il denaro pubblico, non hanno alcun rispetto per i diritti sindacali fondamentali.

La questione, ad oggi, è lungi dall’essere risolta: la Pleyade ha risposto sul loro sito sostanzialmente eludendo la questione e cercando di subordinare la possibilità di accesso dei sindacalisti a un accordo preventivo da stipulare con loro.

E’ in atto una campagna internazionale di solidarietà coi sindacalisti arrestati, che si può sottoscrivere a questo indirizzo

 

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