Manifestazione internazionale. Uniti contro l’austerity!

Pubblichiamo la traduzione dell’appello per la manifestazione internazionale contro l’austerity del 1 giugno. Qui si trova l’appello originale.

L’Europa è sotto un violento attacco portato avanti da capitale finanziario, rappresentato dalla troika (FMI BCE CE) e dai governi che applicano politiche concertate con queste entità, contro la popolazione. Noi sappiamo che questo attacco è portato avanti per distruggere la vita delle persone, rendendole schiave di debito e di austerity. Questo attacco attraversa l’Europa e deve essere sconfitto da una lotta internazionale. Continua a leggere

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Zanon é la trincea della lotta di classe!

[traduciamo un intervista del Junge Welt a Godoy, un lavoratore ed attivista della fabbrica autogestita Zanon, intervista fatta in occasione della sua visita a Berlino, sabato 25, presso la sede del sindacato IG Metall. La Zanon è una fabbrica di ceramiche del sud dell´Argentina che, nonostante la gravissima crisi economica del 2001, ed il suo fallimento ha riaperto grazie alla lotta dei suoi operai che si sono riuniti nella cooperativa FaSinPat (Fabrica Sin Patrones, fabbrica senza padroni]

La fabbrica di ceramica nel sud dell’Argentina è gestita dal 2002 dai lavoratori. L´attivista Raúl Godoy viaggia in Europa per raccontare e visitare i compagni. É uno degli oltre 400 lavoratori della fabbrica Zanon, anche conosciuta con il nome di “Fasinpat” (»Fabrica sin Patrones«, »fabbrica senza padroni«) . Dal 2012 Godoy è anche membro del Parlamento della provincia argentina di Neuquen.

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Belgio: comincia la lotta contro il blocco dei salari!

[traduciamo un articolo tratto dal sito del Partito belga dei lavoratori che documenta come proseguono le lotte contro il blocco dei salari]

In un comunicato intitolato “Blocco dei salari a tempo indeterminato: No pasaran!” la FGTB (Federazione generale del lavoro del Belgio) denuncia: “era già inaccettabile che il governo avesse deciso di congelare i salari per il 2013 e il 2014 (…). Oggi, la ministra del lavoro va oltre e paventa la possibilità di congelare i salari anche dopo il 2014.” Conclude il sindacato: “Per tutte queste ragioni, la FGTB chiama alla mobilitazione per giovedì 23 Maggio a Tournai e giovedì 30 Maggio a Ostende e annuncia già una grande mobilitazione insieme agli altri sindacati il prossimo 7 Giugno a Bruxelles.” Continua a leggere

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Sciopero generale in Bolivia: tensioni e scontri in Bolivia intorno alle pensioni.

[pubblichiamo questo breve articolo sullo sciopero generale che vede il più grande sindacato boliviano contro il governo di Evo Morales, per l’aumento delle pensioni. Non ci interessa alcun tipo di ‘partigianeria’: riteniamo, del resto, di non conoscere il processo rivoluzionario boliviano tanto da poter esercitarci in facili giudizi. Ciò che ci interessa è documentare, al di là delle semplificazioni, la complessità della dialettica in atto: riconosciamo senza esitazione alcuna l’importanza della rivendicazione operaia, ritenendo questo ritrovato protagonismo, unito alla forza della rivendicazione, uno dei frutti del processo rivoluzionario, e proviamo, riportando la notizia, ad arricchire nel nostro piccolo il quadro che ci possiamo fare di quanto accade a quelle latitudini, convinti che, dal cuore della vecchia Europa, i comunisti abbiano solo da imparare da tutto ciò che sta accadendo, negli ultimi anni, in America Latina]

In Bolivia la tensione aumenta dopo 11 giorni di conflitto sociale per un aumento delle pensioni. Scontri tra scioperanti e sostenitori del governo hanno avuto luogo giovedì 16 Maggio. Lo sciopero generale accompagnato da manifestazioni e blocchi stradali è stato indetto dalla Centrale Operaia Boliviana, il principale sindacato dei lavoratori del paese. La COB chiede che i lavoratori possano avere come pensione l’equivalente del 100% del loro ultimo salario, contro il 70% attuale. In un clima di manifestazioni quotidiane per le strade, il governo di Evo Morales denuncia motivi politici dietro allo sciopero, e chiama i suoi sostenitori alla difesa.

“Movimento sovversivo”, “destabilizzazione politica”, “scenario cospirativo”: sono le parole scelte dal ministro dell’Interno boliviano per qualificare l’attuale protesta sociale. Carlos Romero porta come prova un tentativo di occupazione di un aeroporto a nord del paese e il sequestro di centinaia di tonnellate di dinamite in diversi convogli di scioperanti, che hanno anche fatto saltare un ponte all’inizio del conflitto.

Accuse rigettate dalla COB, la Centrale Operaia Boliviana, che accusa a sua volta il governo di “tradire il popolo” e di cercare con tutti i mezzi di screditare lo sciopero. Il centro de La Paz ha conosciuto, giovedì 16 Maggio, il suo terzo giorno consecutivo di paralisi totale e di manifestazioni violente, mentre i blocchi stradali a livello nazionale facevano perdere l’equivalente di circa 6 milioni di euro al giorno al Paese.

In questo contesto il governo ha invitato i suoi sostenitori a uscire per le strade per “difendere la democrazia e il presidente Morales” e un primo scontro tra le due parti ha causato giovedì sette feriti nella regione di Potosì, a sud del Paese. Durante questo tempo, un dialogo fragile prosegue comunque tra i dirigenti della COB e il governo, dal momento che il settore della Sanità pubblica ha deciso di unirsi allo sciopero.

È di questa mattina la notizia di una sospensione di 48 ore delle proteste, annunciata dal COB, per arrivare ad un accordo con il governo.

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Gli attacchi ai lavoratori non conoscono frontiere: il Belgio si prepara al blocco dei salari

Elio Di Rupo, capo del governo belga, l’aveva annunciato a fine 2012: la legge del 1996 sulla fissazione dei salari andava modificata. L’obiettivo è ridurre il divario salariale con i paesi limitrofi – Francia, Olanda, Germanai – ; in altre parole, impedire che in Belgio i salari crescano di più che negli altri paesi.

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Successo per lo sciopero dei lavoratori Amazon in Germania!

Per anni Amazon ha calpestato i diritti dei suoi lavoratori e e si é rifiutata di pagare salari equi ai suoi collaboratori. Ma martedí é stato presentato un conto salato all´azienda americana: il primo sciopero della Amazon in Germania.

In totale hanno incrociato le braccia 1700 impiegati dei centri logistici di Bad Hersfeld e Lipsia (in Germania ci sono 8 centri logistici della Amazon).

Quasi la metá dei lavoratori che ricoprivano il turno del mattino era fuori a scioperare, tutti con contratti a termine e forti nella loro partecipazione alla lotta, come dichiara il sindacalista dei Ver.di Heiner Reimann al quotidiano JungeWelt.
La lotta dei lavoratori della Amazon é iniziata alle 6 del mattino e si é protratta per tutto il giorno, vedendo a Lipsia una partecipazione di 600 lavoratori. La promessa di Amazon “ordini oggi, consegnamo domani” non potrá quindi essere mantenuta. Eppure il gruppo non sembra scomporsi e dichiara attraverso un portavoce che non ci saranno ripercussioni sulle consegne.


Dopo le dichiarazioni dei Ver.di della scorsa settimana Amazon ha tentato di risolvere il problema smistando le consegne verso gli altri centri logistici, con immediati (oltre che ovvi) scarsi risultati.

Presso la Amazon in Germania lavorano circa 9000 persone, di cui 3300 a Bad Hersfeld e circa 2000 a Lipsia.

Amazon ha rifiutato la trattativa portata avanti dal sindacato Ver.di circa i contratti e le condizioni pessime in cui versano i lavoratori; il gruppo calcola i salari in base a delle medie dei vari Länder, medie che dovrebbero allinearsi a quelle di altre attivitá lavorative dello stesso settore. Inoltre l´azienda si presenta come azienda logistica e non delle spedizioni, cercando cosí di giustificare i salari ridicoli che paga ai suoi collaboratori.

Ma non sono soltanto i salari bassi la causa dello sciopero, quanto le condizioni lavorative definite a piú riprese “una vergogna”. Moltissimi lavoratori hanno infatti denunciato nei mesi scorsi stress lavorativo, mancanza totale di rispetto e vessazioni.

Amazon resta in questo momento chiusa a trattative e dichiara »non vediamo attualmente una base per un accordo«. Il sindacato Ver.di risponde: »se non vediamo un segnale da parte di Amazon, sciopero a oltranza. Siamo ben organizzati«, annuncia il rappresentante di Lipsia Jörg Lauenroth-Mago al quotidiano JungeWelt.

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Germania: una settimana di scioperi nella scuola a Berlino

È iniziato lo sciopero degli insegnanti nella settimana prevista per gli esami orali di maturitá. Le amministrazioni hanno precisato che gli esami dovranno aver luogo in ogni caso. Sono anche previsti per legge degli insegnanti aggiuntivi (Fachlehrer) per gli esami scritti.

Secondo i dati forniti da Doreen Siebernik, responsabile del sindacato della scuola (GEW), “circa 600 insegnati delle scuole secondarie, dei ginnasi e dei centri di corsi specialistici si son dati appuntamento al Municipio Rosso – il Rotes Rathaus di Berlino – per protestare”. “E anche davanti le scuole hanno protestato molti altri insegnanti”, prosegue la Siebernik.

Il sindacato degli insegnanti (GEW) ha chiesto al Senato il contratto per i pedagoghi ed un adeguamento dei loro salari a quelli degli insegnanti di ruolo. Inoltre é stata sottolineata la necessitá di regolamentazioni riguardo le condizioni di lavoro. Martedí e Giovedí é la volta delle scuole elementari, mercoledí dei centri di specializzazione, venerdí sará sciopero per tutte le scuole: queste le date. Il 23. aprile 3.500 insegnanti hanno fatto sentire la loro voce. La lotta continua. Gli studenti non dovrebbero risentire dello sciopero, promette il sindacato (GEW). Gli esami finali devono essere organizzati/preparati nonostante gli scioperi: spetta alle singole scuole farlo. Durante lo sciopero di fine aprile gli esami si sono svolti in modo regolare, poiché é stata garantita la supervisione da parte di altri impiegati della scuola. Questa volta peró non sarebbe possibile.

Il sindacato (GEW) vuole organizzare lo sciopero in modo tale da poter coprire cinque giorni, le singole scuole saranno interessate per un massimo di tre giorni di lezione.

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Primo Maggio in Germania, report dalle manifestazioni

[Riceviamo e pubblichiamo]

Dalla Walpurgisnacht al 1. maggio di Berlino Giá con la “Notte anticapitalistica di Valpurga” (la Walpurgisnacht é la festa di celebrazione della primavera, tipica del centro e nord Europa ,che si tiene nella notte del 30 aprile) inizia la lotta da parte di molti manifestanti in vari quartieri di Berlino, tra cui Schöneweide: la protesta riguarda soprattutto le conseguenze della gentrificazione. Quella di quest´anno é la “seconda Walpurgisnacht anticapitalistica”: la protesta degli attivisti di sinistra riguarda soprattutto gli aumenti spropositati degli affitti, gli sgomberi forzati, gli atti di repressione nei confronti di attivisti di sinistra e numerosi episodi di razzismo. Non si puó non parlare di atti di repressione: a Wedding per esempio, quartiere di Berlino nord, alcuni ragazzi hanno protestato perché la presenza della polizia é diventata massiccia, moltissime persone vengono controllate, soprattutto se sono di colore. Questo succede in giorni normalissimi, non stupisce che la presenza della polizia aumenti poi in quartieri “caldi” come Kreuzberg e Friedrichshain nel giorno della festa dei lavoratori. Il motto della festa del primo maggio quest´anno é stato “Contro il Nazismo ed il Capitalismo”. La cittá si é riempita giá dal mattino, si é parlato di circa 10.000 persone. I manifestanti aumentano, crescono i motivi del malcontento, dal peggioramento delle condizioni di lavoro all´attacco ai salari, dagli sgmoberi agli aumenti degli affitti. La disoccupazione in Germania cresce e le condizioni di moltissimi lavoratori peggiorano. Cosí come aumentano i casi di sgomberi (vedi il caso della 67enne Rosemarie F.) e le speculazioni, che continuano ad interessare tutte le aeree della cittá e non risparmiano neanche la East Side Gallery, il memoriale alla libertá e parte originale del Muro di Berlino. La campagna “Leiharbeit Schluss damit!” (Stop al Lavoro interinale) é stata lanciata dall´associazione di Stoccarda “Noi non paghiamo la vostra crisi” (“Wir zahlen nicht für eure Krise”) e richiede alla confederazione nazionale dei sindacati tedeschi DGB di far terminare i contratti collettivi con le societá di somministrazione di lavoro. Paritá di salario per uguale lavoro é il grido ormai da mesi di moltissimi manifestanti in diverse cittá tedesche. Tutti hanno in comune la ferma volontá di non voler pagare le conseguenze della crisi sulla propria pelle. Impiegati, studenti e pensionati protestano contro la deregolamentazione del mercato lavorativo tedesco. Il giorno della festa dei lavoratori non resta altro ai senatori, come Henkel della CDU, che far presidiare militarmente la cittá con 7.000 poliziotti. Solo nel quartiere di Schöneweide, nella parte orientale di Berlino, erano in 5.000, tutti appartenenti a movimenti antifascisti. Lí la polizia ha attaccato alcuni manifestanti con spray irritanti, manganelli e persino idranti. Alcuni hanno riportato che la polizia avrebbe reagito cosí perché 300 manifestanti volevano passare oltre alcune transenne. Nel pomeriggio e durante la sera ha iniziato a riempirsi poi il quartiere di Kreuzberg, il luogo simbolo delle proteste del 1. maggio. Si é parlato di circa 20.000 manifestanti. Alla testa del corteo che é partito intorno alle 18:00 c´era una delegazione dei sindacati greci che hanno voluto gridare la loro lotta alla crisi ed al capitalismo, accanto ai compagni turchi e tedeschi. Lo striscione riporta la scritta “L´unica soluzione: la rivoluzione” in tedesco, inglese e turco. La manifestazione ha coperto alcune zone di Berlino, Kreuzberg, Friedrichshain, Neukölln. C´erano gli stand dei sindacati, ma la loro presenza é apparsa debole, erano poco visibili e non hanno organizzato molti incontri nei parchi di Kreuzberg, come é ormai abitudine consolidata. Lungo il percorso numerose bands suonavano da palchi piú o meno organizzati. Alcuni artisti di strada hanno improvvisato dei concerti rap al Görlitzer Park, nella zona centrale, crocevia delle varie manifestazioni. Anche Barrio Antifascista ha organizzato il suo concerto open air al Carlo-Giuliani.Park dalle 14:00 del pomeriggio: dibattiti, informazioni, concerti, spazi per i bambini e molto altro hanno permesso agli Antifa di Berlino di farsi conoscere di piú nella giornata dedicata ai lavoratori. I giornali hanno riportato il giorno seguente che tra la Notte di Valpurga del 30 aprile ed il 1. maggio sono state fermate 94 persone e 54 poliziotti sono stati feriti. Non é stato riportato (anche quest´anno) il numero dei feriti tra i manifestanti.

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Primo Maggio in Germania: scioperi e manifestazioni

Pubblichiamo una traduzione tratta dal quotidiano “JungeWelt”. In Germania si è aperto un periodo di rivendicazioni contro la privatizzazione delle poste e per un miglioramento delle condizioni di lavoro nella Lufthansa. Abbiamo già spiegato su questo blog quanto sia duro l’attacco al salario e alle condizioni di lavoro. Inoltre, però, questo peggioramento delle condizioni di vita si collega ai tentativi ripetuti di sfratti e di speculazione immobiliari nei quartieri più vicini al centro di Berlino, tradizionalmente abitati da operai e da migranti; aspetto di cui pure abbiamo dato notizia. Immancabile, come spesso succede in questi casi, il richiamo alla sicurezza. Di fronte al crescendo delle manifestazioni, degli scioperi, delle lotte, viene richiesta dagli esponenti del governo un incremento delle misure di sicurezza e degli interventi polizieschi. Oggi è prevista a Berlino una grande manifestazione e una nostra compagna che vive lì ci parla di una città militarizzata e di una massiccia presenza di Polizia. 

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la Lufthansa a terra

Traduciamo e pubblichiamo dal sito del quotidiano tedesco JungeWelt la notizia degli scioperi degli impiegati della Lufthansa.

La maggiore compagnia aerea tedesca ha dovuto revocare quasi tutti i voli.
8000 impiegati hanno accolto l ́invito allo sciopero indetto dal sindacato ver.di

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