[Lunedì 2 Dicembre la RTM, azienda di trasporti di Marsiglia, aveva annunciato disservizi a causa dello sciopero indetto dalla CGT. Imprevedibilmente, lo sciopero si è prolungato fino a venerdì. Stamattina, 9 Dicembre, dopo la pausa del fine settimana, l’assemblea dei lavoratori ha votato per la prosecuzione. Per capire quali sono le rivendicazioni, traduciamo un articolo tratto da Marsactu.fr]
“Lo sciopero non appartiene più ad alcun sindacato. Sono gli autisti stessi che si battono”, spiega David Gimenes, delegato del personale CGT, circondato da una decina di autisti di bus e tram. A Boulevard de Sévigné, vicino al deposito di bus di Bougainville, gli scioperanti hanno acceso un fuoco in mezzo alla strada e hanno posizionato dei bancali sulla carreggiata, per bloccarla. Qualche auto può comunque passare, a passo d’uomo.
Sono circa una cinquantina a radunarsi intorno al barbecue acceso per l’occasione. Alcuni mantengono questa buvette di fortuna, a qualche passo dall’entrata di un hangar della sede dei trasporti. “Non siamo noi che teniamo i Marsigliesi in ostaggio, è il padrone, ripete un autista. Noi siamo i più penalizzati dallo sciopero”. “Ma più che un semplice sciopero, è una lotta ideologica quella che portiamo avanti”, aggiunge David Gimenes. Una lotta contro lo smantellamento delle loro conquiste sociali e per il riconoscimento del loro lavoro come lavoro usurante.
Tre rivendicazioni e una rivalutazione salariale
Richard conduce ogni giorno il bus 26. Lavora a RTM da una dozzina d’anni, prima era camionista. “Mi capitava anche di fare 35 ore in tre giorni. A confronto del conducente di autobus, però, quello non era un mestiere faticoso.” Lui stesso utilizzatore dei trasporti pubblici fin dall’infanzia, comprende l’esasperazione degli utenti. “Anche io ne ho visti di scioperi quando ero più giovane, e me la prendevo con gli autisti, ma ora che faccio questo lavoro, capisco.
Le difficoltà del loro lavoro risiedono quotidianamente nella mancanza di mezzi nei quartieri abbandonati, … tutto mescolato ai problemi connessi a mezzi spesso molto usurati, specialmente a livello di sedili, cosa che ha causato a Richard un ernia del disco, “cosa della quale avrei volentieri fatto a meno, aggiunge.
Un altra rivendicazione che la CGT vuole portare al tavolo con la direzione è la fusione del premio di “non incidente” con quello di “guida e vendita” (premio creato quando i venditori di biglietti a bordo hanno lasciato gli autobus passando l’incarico agli autisti), insieme con la loro rivalutazione. Allo stesso tempo, i lavoratori richiedono una rivalutazione salariale passante per la creazione di un premio accordato per il lavoro del sabato, premio il cui montante non è stato ancora calcolato dal sindacato.
Al di là di ciò, la battaglia più importante, quella da cui lo sciopero è effettivamente scaturito, è legata alla soppressione dei due giorni di congedo fuori periodo, una conquista sociale che non sono assolutamente disposti a perde. Per farla semplice, come tutti i salariati, gli autisti hanno attualmente diritto ad almeno cinque settimane di ferie all’anno, una in periodo invernale e quattro d’estate (in realtà, fruibili dal 1 Giugno al 31 Ottobre). Un salariato può frazionare i suoi congedi e così conservare qualche giorno fuori periodo. In questo caso, se conserva almeno sei giorni (se cioè rinuncia a fruire di sei giorni di ferie durante i periodi stabiliti per contratto, n.d.T.) ha diritto a due giorni supplementari di congedo. Per un vecchio accordo, i lavoratori della RTM beneficiano di questi due giorni bonus a prescindere.
“Non discutiamo sotto minaccia”
Nella conferenza stampa di mercoledì mattina (4 Dicembre, n.d.T.) , Pierre Reboud, direttore generale di RTM, ha indicato di volersi attenere strettamente alla legalità. (…) “Sulla questione salariale non ci sarà alcun negoziato”, insiste il direttore. “Gli accordi annuali sul salario sono già stati firmati da tutti i sindacati”. Ciò ha portato, a detta del direttore, a un aumento di oltre il 3%, cioè circa 6 volte superiore all’inflazione che è aumentata dello 0,5%”
Per quanto concerne il riconoscimento del disagio, la discussione è invece possibile, anche se Pierre Reboud sostiene che il lavoro di autista non soddisfa le condizioni per entrare nel quadro giuridico che definisce il lavoro usurante. “Alla RTM, storicamente, alcune misure sono state prese con lo scopo di diminuire la pressione del lavoro” , spiega citando l’esempio dell’orario di 33 ore a settimana o dei limiti orari giornalieri. Degli accordi intergenerazionali per alleviare i pensionandi potranno essere presi prima della fine dell’anno.
(Gli incontri tra delegati sindacali e aziendali di mercoledì scorso non hanno portato ad alcun risultato soddisfacente per i lavoratori, che hanno prolungato lo sciopero fino a venerdì e questa mattina hanno rivotato per ulteriori 24 ore di sciopero, n.d.T.)