I Lavoratori tedeschi contro il partito neo-nazista
[Pubblichiamo il comunicato dei lavoratori in sciopero della Neupack in cui rifiutano la solidarietà della NPD, partito nazional-democratico tedesco, e rilevano il tentativo da parte dell’estrema destra di dividere i lavoratori. I lavoratori in sciopero rifiutano la solidarietà nazionale, espressa dai neo-nazisti.
Il comunicato non ha bisogno di spiegazioni perché è chiarissimo da sé. Ci viene voglia di ribadire, però, quanto l’informazione mainstream a volte riesca a farci dimenticare che il processo di unione europea è essenzialmente un processo di unione della borghesia contro i lavoratori, e ogni elemento che punta a una integrazione degli Stati europei, non fa altro che accelerare questa tendenza. Allo stesso tempo, però, chiudersi nel proprio contesto nazionale isola il proletariato rendendolo permeabile alla propaganda nazionalista.
La solidarietà nazionale, semplicemente, non esiste perché è solo una maschera degli interessi padronali. Ricordiamocene la prossima volta che qualcuno ci parlerà di integrazione europea: l’unica integrazione che vogliamo è quella dei lavoratori!]
Ce ne fottiamo della solidarietà nazionale, perché non esiste
Dal primo Novembre i lavoratori della fabbrica di imballaggi Neupack (Hamburg-Stellingen e Rotenburg/Wuemme) scioperano per nuove condizioni contrattuali. Adesso il Partito Nazional-Democratico ha pubblicato sulla sua Homepage un articolo che si intitola “Solidarietà nazionale con gli scioperanti della Neupack”. Di seguito, la risposta degli scioperanti e di Soli-Kreises del 12 Gennaio 2013.
La frase centrale nell’articolo della NPD dice: “Noi Nazional-democratici sappiamo che sociale va insieme a nazionale”. Con questa affermazione pescano nel torbido dei lavoratori/trici tedeschi/e, proprio come con la dichiarata solidarietà nazionale.
C’è una sola solidarietà tra i lavoratori, ed è la solidarietà internazionale degli operai.
La NPD usa un gergo di sinistra, quando scrive “capitalismo di rapina”, usa Marx come se fosse un loro strumento, addirittura attacca un unico capitalista, il signor Krueger, e attacca la polizia in quanto, dice, “esercito a difesa del capitale”. Loro indicano la politica del “Rosso-Rosso-Verde o Nero-Giallo” (il riferimento è agli schieramenti politici in Germania, n.d.T) come internazionalista. Tutto questo accadde già una volta: nell’anno 1933!
Ma indicare come internazionalista la politica della SPD, FDP, CDU e Verdi è un controsenso. Loro fanno una politica conservatrice, contro tutti gli altri Stati europei.
È un grande errore far passare ai nazisti il tentativo di dipingersi come “lavoratori tedeschi”. Loro disegnano un quadro inquietante: ancora una volta, i Polacchi, Bulgari, Rumeni, Spagnoli, Italiani, Portoghesi e Greci, “si accalcano nel mercato del lavoro tedesco”, dice la NPD. Concretamente loro ignorano che alla Neupack di Stellingen e Rotenburg lavorano da molti anni, in maniera piuttosto tranquilla e con reciproca collaborazione, un gran numero di persone provenienti da questi Paesi. E fin dall’inizio dello sciopero sono stati uniti e si sono conosciuti meglio. Nessuna propaganda nazista può pregiudicare questo risultato.
I Nazisti dimostrano di non conoscere nulla della situazione alla Neupack! Innanzitutto: Il lavoratore investito non era tedesco, ma un turco robusto di 38 anni, che venne investito proprio da un autobus di crumiri (e per di più con un autista tedesco). La famiglia Krueger, di antica origine tedesca, lo licenziò subito dopo senza preavviso e sporse denuncia per guida pericolosa. Secondo: loro fantasticano di un contratto collettivo aziendale per raggiungere il quale operai di culture diverse scioperano da dieci settimane. Terzo: non ci sono 230 scioperanti, ci sono 109 lavoratori/trici in sciopero, 37 crumiri tra la manodopera locale (che viene per la maggior parte pagata più della tariffa standard), 30 impiegati contrari allo sciopero (che pure vengono pagati più del salario) e 29 lavoratori/trici contro lo sciopero “importati” dalla Polonia. I nazisti dicono, come i Krueger, che a scioperare sono una minoranza. E questa truppa multiculturale con provenienza tedesca e: turca, polacca, greca, kazaca, russa, bulgara, ceca, non ha nessun comportamento razzista con i crumiri provenienti dalla polonia, perché loro sanno che sono già dei poveracci come noi. Inoltre, i lavoratori in sciopero si chiedono: quanto brutte devono essere le condizioni di lavoro per far sì che i crumiri polacchi si prendano gioco a tal punto della solidarietà tra lavoratori?
Per di più i nostri Nazisti sono anche ignoranti in storia: Bismarck prestò attenzione prima di tutto alle prestazioni sociali, pieno di timore e in guardia di fronte al rafforzamento del movimento dei lavoratori. E dopo il 1918, dopo la fallita rivoluzione di Novembre della SPD (la fonte è Sebastian Haffner) sopraggiunsero ulteriori leggi in materia, per paura della rivoluzione sociale.