L’austerity, fuori e dentro la zona euro, è l’unica risposta che la borghesia riesce a dare alla crisi. Nella Gran Bretagna (che non è nella moneta unica) una feroce politica di austerity, con tagli al welfare, iniziata dai conservatori guidati da Tatcher, continuata dal laburista Blair, approfondita dall’attuale governo conservatore guidato da Cameron, e promessa dall’ultraconservatore Farage (vincitore delle ultime elezioni europee), si riscontra, negli ultimi 30 anni, un raddoppiamento del numero delle persone che vivono sotto la soglia di povertà. Sabato 21 Giugno si è svolta in Gran Bretagna una grande manifestazione nazionale contro le politiche di austerity. Abbiamo tradotto un articolo che spiega gli effetti sociali di queste politiche di assalto alle condizione di vita dei lavoratori, nella consapevolezza che sono poltiche comuni a tutti i governi borghesi, che non vedono altra soluzione alla crisi se non la compressione del salario, diretto ed indiretto, dei lavoratori, con conseguente peggioramento delle condizioni di vita.
Il governo ha fallito: povertà raddoppiata negli ultimi 30 anni in GB Reuters / Toby Melville
Il numero dei britannici che vivono in povertà è più che raddoppiato negli ultimi 30 anni, ha rilevato uno studio. Circa una famiglia su tre vive al di sotto della soglia di povertà, sebbene nello stesso periodo l’economia britannica sia raddoppiata, (in prativca il PIl è raddoppiato)
Il più ampio studio di sempre sulla povertà in GB ha chiamato il governo ad approntare misure per affrontare il crescente livello di povertà. Il progetto Poverty and Social Exclusion in the United Kingdom (PSE) (Povertà ed esclusione sociale nel Regno Unito), condotto dall’Università di Bristol, ha rilevato che la forbice tra abbienti e non abbienti in Gran Bretagna si allarga ulteriormente
Almeno 18 milioni di persone non possono permettersi una casa adeguata, mentre un terzo non ha I soldi per riscaldare la propria casa in inverno
“La coalizione di governo aspira a eradicare la povertà affrontandone le cause” ha detto il Professor David Gordon, della Townsend Centre for International Poverty Research alla University of Bristol. “ La loro strategia ha chiaramente fallito. Le evidenze di alta qualità scientifica di cui disponiamo mostrano che la povertà e la deprivazione sono cresciute dal 2010, i poveri soffrono per l’approfondimento della povertà ed il gap tra i ricchi ed i poveri si sta ampliando
Forse la più importante rivelazione portata alla luce dl report è il fatto che molte delle persone che vivono in povertà sono lavoratori, dissolvendo il mito propagandato dai ministri che la povertà è la conseguenza della mancanza di lavoro. Lo studio PSE ha trovato che la maggioranza dei bambini che vive sotto la soglia di povertà vive in famiglie poco numerose, con almeno un genitore che lavora.
Nelle famiglie che soffrono della deprivazione alimentare, lo studio ha scoperto che spesso I genitori sacrificano il proprio benessere per quello dei propri figli. Nel 93 % dei casi almeno un genitore risparmia il pasto “spesso” per assicurarsi che gli altri abbiano abbastanza da mangiare
Secondo lo studio, le donne sono più pronte a fare sacrifici, tagliando sull’abbigliamento e sulle visite sociali.
“La ricerca ha mostrato che in molte famiglie i genitori sacrificano il proprio welfare – senza adeguata alimentazione, abbigliamento o vita sociale – per cercare di proteggere i propri figli dalla povertà e dalla deprivazione”, afferma il professore Jonathan Bradshaw, of the University of York, nel comunicato del PSE
Lo studio chiama il governo ad affrontare il crescente numero di poveri in GB:
“il governo britannico continua ad ignorare i lavoratori poveri; non hanno una adeguata politica per affrontare questo crescente problema” ha affermato Nick Bailey, un ricercatore della University of Glasgow.
Il governo britannico, comunque, ha criticato il nuovo studio, bollando i numeri come fuorvianti. Un portavoce del Dipartimento del lavoro e delle Pensioni ha detto all’ Huffington Post che la coalizione di governo ha fatto molto per proteggere i poveri.
“Nell’ambito dei nostri piani economici di lungo termine. Il governo è impegnato ad affrontare le cause profonde della povertà infantile” ha affermato il portavoce.